Attività

Le attività di Federsanità ANCI Toscana

Federsanità ANCI Toscana si ispira alla tradizione di governance integrata e autonomia delle comunità locali toscane riconfermandone i valori e favorendo il legame fra enti locali e articolazioni aziendali del sistema sanitario regionale e nazionale in un’ottica di efficace concertazione e complementarietà fra servizi sanitari ospedalieri, servizi territoriali e assistenza sociale.


Federsanità ANCI Toscana si pone come referente di una lettura integrata della legislazione sanitaria e sociale per garantire ai cittadini il diritto costituzionale alla salute, lavorando sull’intuizione che la deospedalizzazione e i servizi territoriali avanzati sono di fondamentale supporto alla sanità pubblica.
Tra gli associati beneficiari dei servizi offerti rientrano quindi Regione Toscana, le Aziende Sanitarie Locali, le Aziende Ospedaliere Universitarie, le Società della Salute e le Conferenze dei Sindaci.


Federsanità ANCI Toscana svolge per i propri associati la funzione di centro di competenza, promuovendo e divulgando buone pratiche, realizzando seminari formativi, fornendo consulenza tecnico – giuridica, selezionando attività e servizi per la razionalizzazione della spesa e la loro integrazione.

Collaborazione con ANCI Toscana e Regione Toscana

Nell’ambito dell’Accordo di collaborazione di cui al D.G.R.T. n° 1663 del 23 dicembre 2019, Regione Toscana, ANCI Toscana e Federsanità ANCI Toscana hanno avviato una serie di azioni integrate e trasversali per il rafforzamento degli interventi mirati alla salute e al benessere delle cittadine e dei cittadini toscani, attraverso attività di costruzione della conoscenza, supporto agli ambiti territoriali, attività di formazione, promozione dell’innovazione, promozione dell’attivazione delle comunità e della loro partecipazione ai sistemi di governance locali. 

Federsanità opera il coordinamento delle attività previste, suddividendole all’interno di 5 linee.

Costruzione della conoscenza

Osservatorio Sociale Regionale

L’Osservatorio Sociale della Regione Toscana (OSR) è finalizzato alla realizzazione di un sistema per il monitoraggio, l’analisi e la previsione dei fenomeni sociali, nonché per il monitoraggio e l’analisi di impatto dei programmi pubblici. 

L’OSR elabora il Profilo Sociale Regionale e le sue attività strutturate si rivolgono a diversi ambiti, tra i quali le povertà, il disagio abitativo, la violenza di genere, lo sport, il terzo settore, la disabilità. L’OSR contribuisce inoltre alla composizione dei Profili di Salute zonali ed effettua approfondimenti tematici dedicati al supporto delle politiche pubbliche di settore.

 

Sistemi Territoriali Integrati

La linea dedicata ai Sistemi Territoriali Integrati (STI) si occupa dei processi di integrazione tra servizi o processi di cura in ambito sociale, sociosanitario e sanitario territoriale.

 STI sviluppa la conoscenza delle caratteristiche regionali e locali dei sistemi territoriali integrati con particolare attenzione ai processi di programmazione, agli assetti organizzativi e alle modalità di produzione e di finanziamento adottate. A questo scopo STI attiva interlocuzioni stabili e strutturate con Comuni, Unioni comunali, Società della Salute, Aziende unità sanitarie locali e con ogni altro soggetto pubblico e privato che contribuisce alle attività in ambito sociale integrato, e accompagna i percorsi di consolidamento delle organizzazioni zonali.

Supporto agli ambiti territoriali

Programmazione Integrata Zonale

Nel 2017 è stato riavviato il processo di programmazione integrata sociale, sociosanitaria e sanitaria territoriale degli ambiti zonali toscani, esteso anche alle aree della promozione della salute e del contrasto alla violenza di genere. 

È stato costruito un sistema unitario regionale articolato per ambiti basato su un lessico comune, un impianto tecnico per la programmazione operativa e un sistema informativo dedicato. Nei prossimi mesi saranno elaborati i Piani Integrati di Salute 2020-2022 che potranno dare una prospettiva pluriennale alla pianificazione integrata. Gli ambiti zonali sono stati accompagnati nella riattivazione dei processi di programmazione con un’apposita azione sviluppata da Anci Toscana e da Federsanità Toscana in strettissima cooperazione con le competenti strutture regionali.

 

Alta Integrazione Sociosanitaria

Il nuovo Piano Sociale e Sanitario Integrato Regionale pone grande attenzione al tema dell’integrazione sociosanitaria e introduce i PDTAS (Percorsi diagnostico terapeutico assistenziali sociali). 

Perseguire l’integrazione all’interno di percorsi assistenziali che attraversano trasversalmente le organizzazioni sanitarie, sociosanitarie e sociali, rappresenta una grande sfida per il futuro e comporterà lo sviluppo di assetti capaci di garantire la presa in carico globale dei cittadini. Con queste scelte vengono portate a definitivo valore le esperienze di integrazione sistemica realizzate con le Società delle Salute e le Convenzioni Sociosanitarie. Il PSSIR vuole cogliere pienamente l’orizzonte che la cronicità oggi impone al Sistema Sociosanitario Pubblico, portandolo oltre i limiti delle diverse istituzioni e attribuendo una effettiva centralità alla persona e al suo progetto di cura e di vita nella comunità.

Indipendenze

DGA – Disturbo da Gioco d’Azzardo

Il disturbo da gioco d’azzardo rientra nell’area delle cosiddette dipendenze senza sostanze. Il giocatore dipendente sviluppa un legame sempre più forte con il gioco, trascura la famiglia, gli impegni lavorativi e la vita sociale. Regione Toscana e Federsanità ANCI Toscana collaborano su azioni di: 

  1. Supporto allo sviluppo del Piano Regionale di Contrasto al DGA.
  2. Coordinamento tra l’azione di co-programmazione e sviluppo svolta all’interno dell’Osservatorio Regionale sul Contrasto al Gioco d’Azzardo, lo sviluppo delle azioni progettuali, l’azione tecnica del Dipartimento e i progetti di prevenzione del terzo settore.

Reddito di Cittadinanza

Il Reddito di cittadinanza è una misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale. Si tratta di un sostegno economico, associato ad un percorso di reinserimento lavorativo e sociale, di cui i beneficiari sono protagonisti sottoscrivendo un Patto per il lavoro o un Patto per l’inclusione sociale. 

Sul territorio regionale vengono svolte azioni di diverso livello: accompagnamento per il supporto alla produzione di linee guida, protocolli interprofessionali collegati alla presa in carico prevista nel RDC, azioni promozionali come approfondimenti tematici, seminari, ricerche qualitative e quantitative sul tema e convegni relativi ai processi di impoverimento e ai fenomeni connessi con la multidimensionalità della povertà, promozione di comunità di pratica professionali. Scopo di queste azioni è l’integrazione delle risorse e delle reti territoriali per la creazione di infrastrutture orientate a processi di inclusione multidimensionali.

 

Senza dimora

Promuovere la programmazione integrata negli ambiti zonali e lo sviluppo delle reti di comunità sostenendo lo sviluppo di progetti per il contrasto alla Homelessness, con particolare riguardo alla strategia Housing first e alla riacquisizione di autonomia personale. 

Gli Help Center sono sportelli di ascolto situati all’interno e/o nelle zone limitrofe delle stazioni ferroviarie che orientano le persone in difficoltà verso i servizi sociali della città (centri di accoglienza, comunità terapeutiche, associazioni specializzate) per elaborare percorsi mirati di recupero e reinserimento sociale. I centri sono affidati ad enti del privato sociale o gestiti direttamente dal Comune (L. 328/2000).

Innovazione

Sperimentazione nuovi servizi

Le pubbliche amministrazioni sono continuamente chiamate a ripensare e innovare i loro servizi per renderli più appropriati ed efficaci rispetto ai profondi cambiamenti sociali che interessano le Comunità. 

In questo senso il Sistema SEUS (Servizio di Emergenza-Urgenza Sociale) rappresenta una esperienza esemplare. Nato negli ambiti del Valdarno-inferiore e dell’Empolese, si è progressivamente esteso al territorio della Azienda Sanitaria Toscana Centro per poi diventare di recente un programma di livello regionale supportato anche da Anci Toscana e Federsanità Toscana. Si tratta di un’organizzazione molto complessa, ispirata al pronto soccorso sanitario, che però agisce in riferimento ai bisogni di protezione sociale con caratteri di emergenza o di urgenza non differibili. È attivo 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, si basa su una centrale operativa dedicata, delle unità di pronto intervento sociale, una forte organizzazione dei servizi sociali e sociosanitari territoriali.

 

La plastica nelle strutture sanitarie e sociosanitarie

È attivo un tavolo di approfondimento per l’eliminazione del rifiuto plastico dalle strutture sanitarie e sociosanitarie, con il coinvolgimento progressivo delle Aziende di raccolta e smaltimento dei rifiuti attive sul territorio toscano.

Inserimento lavorativo di comunità

Agricoltura Sociale

Con Agricoltura Sociale s’intende una serie di pratiche che legano l’attività agricola allo sviluppo di progetti di inclusione in un continuum, che va dalle pratiche terapeutico-riabilitative fino all’inclusione socio-lavorativa rivolta a soggetti a “bassa contrattualità”. 

L’ agricoltura sociale, regolata dalla legge nazionale 141 del 2015, sfrutta la tradizionale capacità inclusiva delle pratiche agricole, rispondendo in maniera innovativa alle esigenze del welfare territoriale sia nelle aree interne che nelle aree urbane dove più frequentemente si manifestano fenomeni di marginalizzazione.

 

Ascolto e attivazione delle comunità

Partecipazione dei cittadini

La partecipazione del cittadino è riconosciuta come principio fondante del servizio sanitario nazionale, sin dalla sua istituzione. 

La Toscana è stata la prima Regione in Italia a dotarsi di una norma specifica (LR 75/2017) che, alla luce della riorganizzazione del servizio sanitario regionale, ha previsto il riordino degli organismi di partecipazione dei cittadini, disciplinando gli strumenti di partecipazione di livello regionale, aziendale e di Zona-distretto. 

La Regione intende rafforzare l’efficacia di tali istituti, attraverso un empowerment dei processi legati al loro ruolo, funzionale ad un rapporto sempre più sinergico tra Istituzioni, cittadini e Terzo settore in un’ottica di co-programmazione dei servizi.

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